La baia del Mulino d’acqua è uno specchio d’acqua cristallino incastonato in una piccola insenatura naturale a fondale sabbioso e mare degradante che giunge ad una spiaggia di sabbia bianchissima di formazione naturale.
Tale paradisiaco spettacolo della natura è ammirabile dalla struttura Mulino d’Acqua che più di 40 anni ha costruito proprio a ridosso della piccola spiaggia ed in passato ne permetteva l’accesso attraverso un suggestivo passaggio scavato nella roccia proprio dalla Struttura.
Otranto è la città d’Italia posizionata più ad Est, una particolare condizione topografica che le ha portato notevoli vantaggi ma anche svantaggi, nel corso dei secoli. Recenti scoperte archeologiche testimoniano che Otranto conserva alcune tra le più primitive testimonianze di rapporti con le popolazioni dell’area egea.
Tracce di insediamenti, che risalgono ad un periodo che va dal XIII al XI d.C., sono state rinvenute nei pressi della chiesetta di San Pietro nel pieno centro storico della città. La posizione, prettamente favorevole per gli scambi commerciali, ha permesso ad Otranto il contatto con il mondo ellenico e questo ha comportato una evoluzione più rapida del popolo idruntino. Ne è prova l’importante ipogeo delle Cariatidi di Vaste risalente alla seconda metà del IV secolo a.C.
Nel pieno centro del borgo antico, sorge una delle meraviglie architettoniche non solo di Otranto, ma di tutto il Salento: la Cattedrale di Santa Maria Annunziata.
Non si tratta di una semplice chiesa o solo di un luogo di culto bello da vedere ed ammirare, ma di una straordinaria testimonianza storica della vita della città, di un tesoro artistico di assoluto valore, ed anche di un simbolo della cristianità a causa degli avvenimenti accaduti fra le sue mura.
La Cattedrale infatti risale alla seconda metà dell’anno 1000, ed è stata costruita su antichi resti di villaggi messapici, romani e paleocristiani. Inoltre ha subito numerosi assalti, è stata più volte distrutta e ricostruita. Un episodio su tutti è certamente l’invasione turca del 1480, durante la quale fu scritta una delle pagine più tristi per la città: all’interno della cattedrale infatti furono massacrati i fedeli e i membri del clero che si rifugiarono fra queste mura per sfuggire all’attacco. Il luogo cristiano fu defraudato e adibito a moschea, e i tesori artistici contenuti andarono distrutti, fino a quando la chiesa e la città tutta venne liberata ad opera degli Aragonesi.
Vero gioiello dell’interno della Cattedrale è il mosaico pavimentale: un’opera d’arte di assoluto valore, dalla bellezza sbalorditiva e dal grande significato. Il capolavoro realizzato dal monaco Pantaleone e terminato nel 1164, raffigura infatti l’albero della vita, e i passaggi raccontati dall’Antico Testamento, che narrano del cammino che l’uomo svolge per dirimersi dal peccato e cercare la salvezza eterna. ‘Attori’ del mosaico sono quindi Adamo ed Eva, ma anche altri personaggi e numerosi animali, ognuno naturalmente con il proprio
carico simbolico.
Si narra che qui, proprio qui, nel lontano 1480 siano sbarcati i soldati turchi che venivano ad occupare il suolo salentino e ad invadere la splendida cittadina di Otranto. Del resto il nome di questo luogo già spiega tutto: la Baia dei Turchi.
E’ giustamente considerata la capitale del Barocco. Uno stile che ha raggiunto un’alta originalità ed esuberanza grazie all’abilità con cui gli architetti locali e tagliapietre lavorano la soffice e malleabile pietra rosa locale.
La città fu fondata dai Messapi e nel terzo secolo AC fu conquistata dai Romani. Durante il periodo di Adriano (secondo secolo dC) fu costruito un teatro e un anfiteatro i quali resti si trovano nella piazza
principale chiamata Piazza Sant’Oronzo.
Fu durante il XVI, XVII e XVIII secolo che la così chiamata”Lecce Barocca” si sviluppò, abbellendo il centro della città con monumenti di grande valore artistico.
Una passeggiata nel centro storico di Lecce permetterà di ammirarne le bellezze. Il cuore della città di Lecce è Piazza Duomo, una piazza chiusa con un’unica entrata, di una bellezza incantevole.
Il festival è un progetto nato su iniziativa dell’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina e dell’Istituto Diego Carpitella nel 1998, quando si decise di realizzare, all’interno dell’area ellenofona, un grande concerto in cui la locale musica folklorica si ibridasse con altre tradizioni musicali, rivitalizzandosi e stabilendo, in questo modo, anche una modalità diversa di composizione musicale contemporanea.
La Provincia di Lecce è socia fondatrice dell’Istituto Diego Carpitella, che organizza l’evento insieme ai Comuni della Grecìa Salentina.
L’iniziativa si è sempre più sviluppata nel corso di questi otto anni fino a raggiungere una dimensione tale da assumere un ruolo di rilievo in ambito nazionale e non solo.
Il festival si apre ogni anno a Corigliano d’Otranto e termina con un concertone a Melpignano.
Mulino d’Acqua © 2023 All Rights Reserved | P.Iva 00520520750 | C.I.S LE075057123S0016281 | CIN: IT075057B100024559 | Privacy Policy | Cookie Policy | Created by Spring Marketing